domenica 30 giugno 2013

Rane e ranocchie e gli scaffali nuovi

Nel pomeriggio di venerdì, un bel giretto all'Ikea di Padova mi ha fruttato l'acquisto di due nuovi scaffaletti e di due sgabelli da mettere nella serretta del sottoscala. Per anni ho gestito un orto-giardino incasinato e più simile a un laboratorio che a un luogo di bellezza e piacere. Ora vorrei dare una parvenza di eleganza alla zona verde intorno a casa, e anche alla serra che, essendo vicina all'entrata, merita un po' di decoro.
La sera, il maritone ha montato tutto con pazienza, e sabato mattina mi sono lanciata a pesce nel riordino del sottoscala esterno. Ho tirato fuori tutto: le mensole vecchie, un paio di piante grasse dimenticate eppur sopravvissute (e anche egregiamente, alla faccia mia), secchi e secchielli, vasi vuoti, sottovasi di tutti i colori e una bella serie di bussolotti (di cui sono grande esperta e collezionista, sono bussolotto-holic).
Proprio in fondo, dove il sottoscala si fa basso quasi fino a terra, raggiungo una piletta di sei-sette mattoni di tufo (davanti c'era un bel traffico di roba inutile). Li porto fuori, e quando sollevo i mattoni più bassi, voilà:


Sei ranocchiette. Quest'anno ne avrò già trovate una dozzina. Sono lunghe al massimo 3-4 cm. Gli altri anni mi è già successo di scoprirne qualcuna, ma solo una, al massimo due in tutta la stagione, e più grosse (e sempre sotto i mattoni). Questa estate, forse per la tanta pioggia, c'è pieno dovunque. E non penso sia un caso che, un mese fa, io abbia sorpreso una lunga e stretta biscetta col muso sfumato di giallo, arrotolata sopra una pietra in giardino. Probabilmente era a caccia (se dalla descrizione che ne ho fatto riuscite a dedurre che era una vipera, non ditemelo, ho ancora la pelle accapponata a pensare a questo incontro ravvicinato).
Ho raccolto le ranocchiette in un secchietto alto 30 cm, prima che le vedessero i gatti, e ho versato un centimetro di acqua, perchè non si disidratassero. Poi le ho liberate nell'orto di mio padre, lungo la recinzione, magari hanno voglia di saltare verso il fosso vicino.
Ma torniamo al nuovo arredamento della serra. Farete fatica a capire la mia esaltazione per questo luogo angusto e grezzo, perchè non avete visto l'intasamento che c'era prima:


La serra è larga un metro (come il marciapiede), lunga tre metri e nel punto più alto misura ancora tre metri.
Ordine, pulito, un tocco di stile nordico (cosa strana per me, che amo l'arredamento occidentale e moderno). A forza di incappare in blog dediti alla propaganda dello shabby chic, e dello stile svedese, mi è venuta voglia di qualcosa di essenziale e piacevole allo stesso tempo.


Sugli scaffali hanno già trovato posto le piante grasse che amano la mezz'ombra, le talee che devono riposare al fresco, gli essiccatoi di piccole dimensioni e i vasetti delle semine da proteggere dalla pioggia e dalle lumache.


Montati gli scaffali, mi sono ritrovata con la casa piena di cartone. Ho riciclato gli imballi rigidi per fare dei vasetti per le semine: ho arrotolato le strisce di cartone legandole con un filo di rafia. All'interno, le ho foderate con i foglietti di carta velina, sempre avanzati dagli imballaggi. Con il cartoncino più leggero, tagliato a rettangolini, ho preparato delle etichette per le piante moltiplicate per talea che intendo regalare.



Nel frattempo ho perso di vista il rotolo di rafia appoggiato a terra e gatti e cani ne hanno fatto scempio:


Ci è passato sopra anche mio padre col motorino. Molto shabby e poco chic.

7 commenti:

  1. Ciao Marta, me la ricordo la tua geniale serra e mi piace tantissimo!
    Gli scaffali sono perfetti e li avevo addocchiati anch'io all'Ikea!
    E che carine le ranocchiette!
    Nella foto la più piccola è perfettamente mimetizzata.
    Speriamo davvero che non siano finite preda di qualche animale più grande, e abbiano scelto il fosso.
    Qui da me non ne ho viste quest'anno, ma probabilmente saranno ben nascoste.
    Buona settimana e un bacione.

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    1. Le ranocchie hanno un mimetismo geniale. Guardandole bene in foto, sono grigie con macchie verdi e puntini arancioni. Un bacione a te!

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  2. son gustosi come un pomodoro dell'orto i tuoi post,
    ciao marina

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    1. Cosa vuoi, agli ortolani capitano di tanto in tanto di queste buffe avventure! A presto Marina

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  3. Conosco quella specie di "furia" che prende quando si affrontano lavori rimandati per mesi e per anni, pieni di energia e creatività...poi ci vogliono almeno due giorni per riprendersi! Mi dici per favore cosa intendi per bussolotti?

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    1. Hai ragione, forse l'ho usato in senso troppo dialettale: contenitori, non tanto grandi, soprattutto di plastica. Tengo sempre da parte quelli chiudibili delle mozzarelle, del mascarpone, della ricotta; scatoline vuote di cartone, vaschette dei gelati e della frutta... Mio marito invece ha la fissa dei contenitori delle uova per farne mini serrette per le semine.

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    2. Ah, ho capito, grazie. In effetti questi contenitori sono spesso utili per chi ha orto e giardino e si possono riutilizzare. Ora li chiamerò anch'io bussolotti!

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