lunedì 10 giugno 2013

Essicchiamo i fiori per il pot-pourri


E' un peccato avere tante piante aromatiche nell'orto e non farle tornare utili, oltre che per cucinare, anche per creare dei piccoli regali o delle decorazioni per la casa, come ad esempio i pot-pourris.
Il termine pot-pourri è di evidente origine francese, ma nella traduzione è meno poetico di quanto non sembri: pot sta per vaso (cache-pot, il "nascondi vaso"); pourri è il participio passato del verbo pourrir che significa... marcire.
Già nell'antichità, infatti, era consuetudine far macerare in vaso le foglie delle piante aromatiche a strati alternati col sale. Questo metodo è ancora usato per confezionare in casa i pot-pourris "umidi". Il processo di macerazione di questi ultimi è lungo, dura anche più di un mese e richiede di mescolare il preparato almeno una volta al giorno. Il pot-pourri che se ne ricava è molto profumato, non necessita  dell'aggiunta di sostanze che ne rafforzino la fragranza, e dura molto a lungo; ma non è bello da vedere, e va nascosto in un barattolo decorativo con coperchio apribile o forato.
Più facile è preparare il pot-pourri "secco", e questa è la stagione giusta per decidersi di farlo: il giardino ora è ricco di fioriture, soprattutto di rose, e sarebbe uno spreco lasciarle appassire per niente.


Questi i passaggi per confezionare il vostro pot-pourri:
1 - Andate "a caccia" la mattina, al massimo nelle prime ore del pomeriggio, di boccioli di fiori ben aperti, o che accennano a "spampanarsi" prima del definitivo appassimento. Dovranno essere in buone condizioni, senza strappi, puntini, macchioline di marciume o altro tipo di deterioramento. Questi difetti permangono sui petali essiccati, addirittura si accentuano. La marcescenza progredisce sul petalo danneggiandolo completamente, col rischio di ostacolare la corretta essiccazione dei petali sani.
I fiori adatti alla preparazione di un pot-pourri sono tanti, soprattutto quelli che emanano un profumo intenso e dolce: tra le rose, spiccano la Gallica officinalis, la Centifolia e la Damascena. Le ibride di Tea sono meno "dotate", ma non sono del tutto da disdegnare coi loro grandi petali coloratissimi.
Ovviamente adattissime anche le foglie delle erbe aromatiche: menta citrata, menta piperita, timo, timo citrato, santoreggia, rosmarino, Pelargonium graveolens, citronella, maggiorana, basilico, melissa, dragoncello... Ma ci si può sbizzarrire anche con buccia di limone, stecchette di cannella, piccole pigne, bacche di eucalipto, che costituiranno un tocco di abbellimento all'insieme.
Come dicevo, raccogliete sempre nelle prime ore del giorno, quando foglie e fiori sono ricchi di olii essenziali, e prima della fioritura, o in un periodo lontano dalla fioritura (quando le piante sono in fiore, le foglie perdono profumo). Evitate i giorni di pioggia, o freddi, raccogliete preferibilmente nei giorni di sole, quando il calore stimola le ghiandole delle foglie a secernere gli olii profumati.


2 - Disponete i petali dei fiori  e le foglie che avete raccolto in giardino su dei vassoi per essiccare le erbe. In questo post, l'anno scorso, ho illustrato come fabbricarne uno semplice e impilabile in casa.
Tra qualche giorno, sarà tempo di fioritura anche per la lavanda: i rami fioriti vanno tagliati lunghi, e poi legati insieme e appesi a testa in giù in luogo ombroso, fresco e asciutto. In questo post ho già spiegato le differenti tecniche di essiccazione delle varie aromatiche.
Una volta adagiati petali, fiori e foglie sui vassoi, ci vorranno al massimo una settimana o due (dipende dall'umidità dell'aria) perchè secchino completamente. Ogni due-tre giorni rimescolateli e rivoltateli perchè si asciughino uniformemente. Una volta pronti (saranno un po' crepitanti al tatto), conservateli in contenitori a chiusura ermetica, distinguendoli per tipo e colore (un vaso di petali rossi, un vaso di petali viola, ecc.). Teneteli in luogo protetto dalla luce diretta del sole.
Se certe corolle tendono a perdere il loro colore, qualcuno consiglia di essiccarle a "faccia in giù" sotto uno strato di un centimetro di sabbia fine e pulita, oppure di gel di silice, per un paio di settimane. Questa tecnica è consigliata per i fiori delle viole. Io li sto seccando per la prima volta senza usare niente, lasciandoli semplicemente sul vassoio. Si ritirano tantissimo, ma tutto sommato il colore sembra reggere. Faccio seccare anche i bocciolini di rose miniatura: li ho disposti sul vassoio come le foglie e i petali, ma la tecnica migliore sarebbe legarli a testa in giù.
3 - Quando avrete una buona scorta di "robette secche", sbizzarritevi nell'accostare i vari elementi e mescolateli insieme a piacimento per confezionare il vostro pot-pourri. Usate un contenitore dal fondo largo. Miscelate con gesti larghi e attenti a non sfracellare tutto in briciole. Per fissare il profumo procuratevi, in erboristeria, un fissatore: si tratta di una sostanza in grado di conservare o fissare il profumo naturale dei petali. In genere, si utilizza il benzoino, una resina aromatica di origine vegetale, o la radice macinata di iris germanica (che però pare causi allergie). Usate il fissatore anche se al vostro pot-pourri volete dare un'altra profumazione, attraverso l'aggiunta di un'essenza specifica: sempre nelle erboristerie è facile trovarle, chiedete di quelle apposta per pot-pourri.
4 - Riponete a questo punto i vostri ingredienti in vasetti di vetro con coperchio chiudibile, e versate le gocce di essenza profumata. Quando le aggiungete ai petali secchi, state attenti a non macchiare quelli di colore più chiaro. Distribuitene alcune gocce sul fondo del recipiente, così che i petali si impregnino del profumo senza venirne troppo a contatto. Una piccola nota: io al momento mi sono procurata un paio di fragranze, una fiorita e l'altra aromatica. La ragazza dell'erboristeria mi ha riferito che è ormai impossibile reperire quella di rosa, perchè molto costosa. Tempo fa era già difficile trovare il legno di rosa, ora fuori commercio perchè protetto. Le essenze di questo fiore si ottengono solo dai petali, e per questo motivo hanno prezzi elevati.
Tornando al pot-pourri, lasciate riposare qualche settimana, anche più di un mese. Ogni tre-quattro giorni scuotete per amalgamare meglio. Finita la fase di assorbimento del profumo, potrete usare i vostri vasetti tenendoli aperti per diffondere l'aroma. Oppure, potrete decorarli a piacimento per regalarli, con fiocchi, bigliettini, targhette... Splendidi anche i petali secchi disposti in piccolissimi cesti di vimini, graziosissimi da vedere.

Con metodo simile di essiccazione, senza l'aggiunta finale di profumo, potete confezionare anche sacchetti per profumare gli ambienti o i cassetti, o per tenere lontano tarme e insetti dai vestiti. Ottime in questo caso le erbe dall'odore un po' più pungente, come il Tanacetum vulgare, l'assenzio, il rosmarino, il timo, l'alloro, la lavanda, l'Artemisia camphorata.



Qui un link che mi ha aiutato a preparare questo post. Molti suggerimenti li ho trovati nel volume Le erbe - Grande enciclopedia del giardinaggio, Mondadori. Ho aggiunto anche un po' di esperienza personale... insomma, un pot-pourri di informazioni.

4 commenti:

  1. Bellissimo e utilissimo post!
    Potrei provare anch'io....
    Non vedo l'ora di iniziare a essicare i pomodori come mi hai insegnato l'estate scorsa!
    Quelli sono squisiti anche da mangiare!
    Ciao amica, buon weekend e a presto!

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    1. Di pomodori fanne tanti perchè vedrai che in famiglia te li chiederanno. Tutti ne vanno pazzi! Buon fine settimana a te carissima!

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  2. Voglio andare in pensione, coltivare rose e fare tanto tanto pot-pourri!!

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    1. Tuttala mia invidia per chi è nato ricco e non ha bisogno di lavorare! Io sarei in giardino dalla mattina alla sera...

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