giovedì 27 ottobre 2011

Il mio cuore è un'insalata

Primo esperimento di post dedicato al benessere psicofisico del lettore: osservate attentamente le prossime immagini di serenità e immedesimatevi nella lucente e rigogliosa insalata autunnale...








Buona serata!

sabato 22 ottobre 2011

Tramonto dietro la vite americana


Questa vite americana, o vite del Canada (Parthenocissus quinquefolia), è nata spontaneamente vicino alla rete dell'orto. L'anno scoso abbiamo deciso di "adottatarla" e di educarla nello sviluppo perchè con i suoi tralci formasse una specie di siepe, che in autunno prende un bellissimo colore rosso. Al tramontare del sole, alle sue spalle, gli ultimi raggi della giornata attraversano le foglie fino a dar loro una tonalità quasi fosforescente.

Questa pianta non chiede niente, al massimo un'innaffiatina quando il caldo si fa proprio torrido. E' molto facile trovarla in campagna, arrampicata su un vecchio muro o sui pali del telefono, e a settembre produce delle bacche viola scuro.
Adesso che con l'avanzare della stagione fredda l'orto comincia a denudarsi, la vite americana lo dissemina delle sue splendide foglie scarlatte.

venerdì 14 ottobre 2011

Guerra chimica tra me e le minatrici del limone

Con il post del 23 settembre, avevo scritto come, con stupito stupore, mi ero accorta che le minatrici stavano rovinando le foglie del MIO limone. In un primo momento, avevo pensato di liberarmene schiacciandole con un sassolino sulla foglia su cui le beccavo a brucare. La soluzione cercava di evitare l'uso dell'insetticida che avevo acquistato ma che mi pareva troppo aggressivo nei confronti degli insetti "benefici", come le api. Uccidendo le api che si accostano ai fiori della pianta, si rischia di impedire l'impollinazione. E io questo non posso permetterlo. Il MIO limone deve essere la pianta più produttiva del mondo.
Peccato che dopo il mio intervento ecologico, le minatrici abbiano continuato a presentarsi sulle foglie della pianta, indisturbate. Ragion per cui, qualche giorno fa, al loro "guanto di sfida" apertamente lanciatomi, ho risposto: -Scelgo l'arma chimica!- e ho preso l'insetticida e il nebulizzatore, un po' di acqua e ho preparato il terribile veleno.
Mi è rimasto il problema dei fiori: va beh, mi son detta, adesso vi fabbrico degli impermeabilini e vediamo se riesco a salvare capra e cavoli.


Con un paio di forbici, ho ritagliato, dalla plastica trasparente con cui si imballano le bottiglie in pacchi da sei, dei rettangoli di varie dimensioni. Con lo scotch li ho chiusi, dopo averli ripiegati a metà su se stessi, su due dei lati aperti. Dal lato rimasto libero, ho infilato i capolini dei fiori. Ho imbustato anche qualcuno dei frutti più piccoli in maturazione.
Ho spruzzato infine l'arma letale su tutto il fogliame della pianta, da varie direzioni (in una giornata senza vento).
Non so se il mio intervento ha significato qualcosa. Dopo qualche giorno, ho individuato tra i rami solo una cimice morta. Difficile dire che le api o altri insetti non ne siano rimasti danneggiati (magari vanno a morire nell'alveare). Di certo, le fioriture stanno dando tutte i loro frutti:


Credo che il pericolo di mancata impollinazione riguardi per lo più le coltivazioni con un ampio numero di piante, su cui si deve riversare un quantitativo rilevante di insetticida.
A proposito: le minatrici, per ora, non si sono più viste. Ma resto in guardia!

domenica 9 ottobre 2011

Tempo di bulbi

Se volete preparare le fioriture da bulbo della prossima primavera, ora è tempo di darsi da fare. I vivai stanno predisponendo i loro banconi, ogni anno con una scelta di piante sempre più raffinate, scaffali e scaffali di bustine che contengono rizomi e bulbi per le fioriture più colorate e sgargianti. Facendo acquisti, mi sono fatta conquistare da una confezione di bulbi di anemoni, specie che non ho mai coltivato. Anche tre micro-ciclamini hanno trovato spazio nel mio carrello.


I micro-ciclamini sono stati trapiantati in un vasetto per la finestra della mamma:


Dalla confezione di bulbi di anemone sono usciti dei cosi piccoli e bitorzoluti, di cui uno in tutto simile ad una tartarughina:



Vedremo di che colore sarà, l'anno prossimo, la fioritura. Quando su una busta di bulbi leggete la dicitura "colori in miscuglio", di solito, invece degli allettanti viola rosa lilla glicine ametista della foto, vengono fuori solo corolle gialle e rosse...
E' tempo anche di preparare la zantedeschia per l'inverno. Da metà agosto ha lasciato seccare tutte le foglie. Oggi l'ho estratta dal vaso e pulita dal terriccio. Ha ancora delle radici bianche, poco toniche in verità. Lascerò la pianta in un angolo riparato della mia nuova serra finchè non avrà seccato anche quelle. Poi la metterò in un sacchetto nero di plastica, bucherellato, con un cartellino col nome, in attesa del prossimo rinvaso.


Ho rintracciato in giro per il giardino dei poveri bulbi di narcisi "Tahiti", dimenticati per tutta l'estate sotto il sole, ma ancora eroicamente vivi e in buone condizioni. Subito interrati per l'anno prossimo.

Per il giardiniere pigro, i bulbi sono una manna: facilissimi da coltivare, richiedono poche cure, e soprattutto quelli a fioritura primaverile regalano colore in giardino in periodi che, per il freddo, fanno passare la voglia di uscire per mettere mano alla terra.
Per chi non ne avesse mai coltivati, qualche riga: se volete un'aiola facile da curare ma in perenne fioritura da febbraio ad aprile, procuratevi:
- crochi (i primi che "sbucano", bianchi gialli o viola, da interrare in gruppo perchè siano più vistosi, magari ai piedi di un albero;
- narcisi e giacinti: di narcisi ce ne sono di tantissimi tipi, fioriscono per lo più a marzo. I giacinti, più o meno loro contemporanei, sono caratterizzati da un profumo fortissimo, che potete assicurarvi assieme a una fioritura sostenuta se provvedete a regolari concimazioni (con gli anni, i giacinti tendono a formare grappoli di corolle un po' stenterelli);
- tulipani: cosa dire dei tulipani, da soli sono un valido motivo per appassionarsi ai bulbi e alla loro praticità. Il mercato, da secoli, ha fatto follie per loro, e dall'Olanda ci arrivano puntuali in autunno le varietà più incredibili e affascinanti. Provateli, non deludono mai.
Solo con queste quattro piante potete garantirvi un'aiola perennemente fiorita, con poca spesa e poco lavoro, e per più anni (i bulbi più forti si riproducono e si perpetuano per molto tempo). In commercio esistono varietà precoci o più tarde, che se ben alternate permettono di riempire ogni settimana il giardino di corolle, da febbraio ad aprile. E se volete fiori anche a maggio, cominciate ad andare a caccia dei rizomi di iris...

sabato 8 ottobre 2011

Come costruire una serra nel sottoscala - 3 ed ultima parte

Nei giorni passati, con mio marito abbiamo terminato la costruzione dei due pannelli rimanenti della facciata della serra esposta a sud:


Purtroppo, è abbastanza evidente come una delle assi più lunghe in verticale, a sinistra, faccia una specie di D: siccome il negozio di materiali di bricolage non era al momento provvisto di listelli di legno di 3 m, per non rallentare i lavori abbiamo rimediato acquistandone due da 2 e 1 m, raccordandoli tra loro al momento della costruzione del pannello. Non è il massimo, ma per il momento ci accontentiamo del risultato ottenuto (finchè sta in piedi è tutto grasso che cola...).


I due pannelli più esterni sono larghi esattamente 1 metro (la larghezza massima del foglio di pvc). Quello centrale è largo 83 cm, ma non abbiamo accorciato il pvc che gli abbiamo applicato: quello che avanzava, lo abbiamo tenuto per coprire gli spifferi:


Stamattina, un altro salto al negozio per acquistare gli elementi destinati a comporre la porta della serra: una sessantina di euro per quattro listelli di legno, una maniglia snodabile, tasselli di plastica con vite, tre cerniere, lastrine di metallo più grandi delle precedenti, pvc trasparente. Finora, in tutto la serra ci è costata circa 180 euro, e circa quattro pomeriggi di lavoro.


Prese le misure, abbiamo preparato la struttura della porta con i listelli, avendo cura di rinforzare bene gli angoli con le lastrine di metallo, prima a lato e poi di fronte, in questo caso direttamente sul pvc:


Sempre sul foglio di pvc, nel frattempo fissato con viti autofilettanti lungo tutta la struttura di legno della porta, abbiamo applicato la maniglia e il catenaccio per chiudere (embhè, non ci facciamo mancare niente!):



Anche qui, siccome la porta è larga una novantina di centimetri, abbiamo lasciato avanzare un po' di pvc, sagomato però là dove si va a inserire il catenaccio (ci si può aiutare con una taglierina, ma stando ben attenti a non creare strappi nel pvc. Nella foto qui sopra si vede uno strappetto sopra il catenaccio, che poi abbiamo eliminato tagliando un altro pezzettino).
Infine, le cerniere: prima mio marito ha fissato una delle loro "ali", con le viti, alla porta. Poi abbiamo installato la porta al posto dove andrà fissata, per verificare che le misure siano giuste e che si chiuda bene (non vi dico quanti "aggiustamenti di tiro" abbiamo fatto: la porta è un pezzo delicato, se non è perfetta non si chiude, e rischia di cascarvi addosso).
Una volta sicuri della posizione del pannello della porta, mio marito ha segnato sul muro della casa, con una matita, dove fare i buchi per le viti delle cerniere, ed ha completato il tutto applicando i fischer nell'ala rimasta libera.


Et voilà: la serra è fatta e pure chiusa! il limone è già al sicuro (ieri notte, dalle mie parti, la temperatura è scesa a 13 gradi) e anche qualche altra pianta freddolosa:


Di certo non è una serra perfetta, ma di sicuro è funzionale e anche poco vistosa. Al suo interno, la temperatura è già ben differente da quella esterna, e c'è un profumo di fiori di limone favoloso. Dobbiamo ancora sistemare qualche particolare, ma il più è fatto. Comprerò un termometro da mettere all'interno per controllare quest'inverno che microclima si formerà, e se sarà necessario proteggere ulteriormente le piante con teli o magari installando una piccola stufetta.
Noi non l'abbiamo fatto, perchè si tratta di un primo esperimento, ma sarebbe ottima cosa, prima della costruzione della serra, trattare i listelli di legno con un impregnante che li protegga dall'acqua. Un ultimo accorgimento: se lo riterrete necessario, potrete aggiungere all'interno della serra dei teli ombreggianti per schermare le piante dall'eccesso di sole delle belle giornate.
The end!

venerdì 7 ottobre 2011

Come costruire una serra nel sottoscala - 2 parte

Fissata la struttura, è venuto il momento di preparare i pannelli.
Siamo tornati al cetro di materiali per il bricolage, e abbiamo acquistato nuovi listelli di legno, altre viti universali, il pvc trasparente.
Questa nuova fase è appassionante, ma anche delicata: appoggiandosi su una superficie piana ed ampia, si prepara prima la struttura in legno del pannello, dopo aver preso attentamente le misure di ogni lato (i nostri tre pannelli avranno tutti una forma trapezoidale). Le giunture devono essere salde, quelle ad angolo retto vanno irrobustite con le lamine ad L. Abbiamo usato le viti, aiutandoci con il cacciavite e, con delicatezza, il trapano. Poichè i listelli di legno non sono di un'essenza particolarmente pregiata, bisogna stare attenti a non applicare la vite sulle venature, perchè l'asse si crepa facilmente, e l'apertura rischia di percorrere tutto il listello, che poi sarebbe da buttare.
E' stato importante scrivere con una biro delle lettere e dei disegnetti sulle assi per ricordarci quali si incontravano e in quale verso. Le misure le abbiamo infatti prese direttamente sul listello, accostandolo al lato della serra dove verrà collocato. Addirittura, al momento dell'acquisto, perfino il commesso ha disegnato su ogni asse quale sarebbe stata la sua posizione nella struttura finale, per permetterci di ricordare, una volta giunti a casa, quali assi andavano accorciate e quali no.


In seguito, si stende il pvc sulla struttura del pannello, e lo si fissa con le viti (se la si possiede, si può utilizzare la pistola sparachiodi). Il pvc che ci siamo procurati è molto spesso, resistente ai raggi uvb. In commercio è disponibile largo 1 metro, viene venduto della lunghezza che si vuole. Ne abbiamo preso tre "scampoli", ed è stata la spesa maggiore che abbiamo sostenuto. Il secondo giro in negozio ci ha alleggeriti di poco meno di un centinaio di euro. Che però saranno ben investiti.


Applicare il pvc al pannello non è facilissimo, perchè va steso con cura e fissato in modo tale che non si "sbamboli", non crei onde sulla superficie del pannello, rendendolo debole al soffiare del vento. I nostri tre pannelli sono larghi 1 metro, 1 metro e 83 centimetri. Sui bordi, abbiamo lasciatodel pvc in più che protegge la struttura dagli spifferi:


Anche se, da bricoleurs inesperti, la struttura non è perfetta, con qualche accorgimento abbiamo rimediato astutamente a dei dettagli importanti.
Aggiungo una cosa a proposito del pvc: in vendita esistono anche i pannelli di plexglass, quelli, per capirsi, che all'interno sono ondulati. Il commesso ce li ha sconsigliati, perchè tagliarli su misura è una fatica inumana. Per tagliare il pvc basta una forbice dura, non di quelle comuni. Tagliare sempre con attenzione e con calma: a momenti ci partiva uno "sbrego" che, se fosse proseguito, rischiava di rovinare tutto il foglio di pvc.


Una volta sistemato il pvc, il pannello acquista più solidità, e va applicato alla struttura della serra. Un paio di viti sopra, un paio di viti sotto. Dopo il lavoraccio, una soddisfazione.


Primo pannello fatto!
Continua...

mercoledì 5 ottobre 2011

Come costruire una serra nel sottoscala - 1 parte

Quando abbiamo comprato il limone, a giugno, io e mio marito sapevamo che prima dell'inverno avremmo dovuto provvedere a costruirgli un ricovero per proteggerlo dal freddo. Così, un paio di settimane fa, abbiamo deciso di darci da fare finchè il bel tempo di questo caldissimo inizio di autunno ci assisteva.
La "location" è stata stabilita in un sottoscala esterno della nostra casa, esposto a sud-est. Non il massimo della posizione (nel senso che il non plus ultra sarebbe sud-ovest), ma se non altro un rifugio sicuro con una sorta di tetto già presente: le scale, per l'appunto.
Indecisi se ricorrere all'opera di un falegname, con mio marito ci siamo recati in un negozio di bricolage e abbiamo esposto a un commesso ben disponibile, misure in mano, il nostro problema: costruire una serra semplice, economica, e soprattutto rimovibile.
Sì, rimovibile, perchè il regolamento edilizio del nostro (e di molti altri) comune permette la libera costruzione di ricoveri per il materiale da giardinaggio che non siano fissi o in muratura. Altrimenti la costruzione è abusiva.
Col commesso abbiamo abbozzato lo schema di una struttura con listelli di legno, da fissare nello spazio tra il marciapiede sottostante alla scala e la scala stessa, e su cui inserire poi tre pannelli di pvc trasparente. Sul lato stretto, largo come il marciapiede, la porta per entrare nella serra.
Poichè nell'insieme il progetto è minimo ma il lavoro manuale previsto non è così scontato (noi non siamo dei bricoleurs esperti), il commesso ha preferito venderci, per iniziare, solo i listelli per la struttura più esterna. Fatta e fissata quella, si può ambire a continuare e spendere soldi per il materiale restante.


Per capirsi, come primo passo abbiamo acquistato dei listelli di abete per coprire un perimetro di circa 11-12 metri. Listelli grezzi, lunghi fino a 3 metri, perchè più economici, ma da maneggiare con cura perchè rilasciano schegge infingarde nelle mani. Abbiamo aggiunto alla spesa un po' di fischer per fissare i listelli al marciapiede e alla scala, e viti di varia lunghezza. Una spesa non superiore ai 20-25 euro. A cui si aggiungeranno, mettetevela da parte, durante i lavori, qualche parolaccia e martellata sulle dita (da cui, altre parolacce).
All'inizio, la lotta è con le misure: i listelli attaccati alla scala devono essere perpendicolari a quelli a terra. Ci vuole pazienza, occhio e un buon metro, nonchè una squadra. Ma si può fare.


Ovviamente, ci vuole anche il cacciavite e il trapano. Un buon seghetto e un piano di lavoro orizzontale stabile. Una scala. Importanti le lastrine ad L per fissare i listelli che si intersecano a 90 gradi, da un lato e dall'altro.
Continua...

lunedì 3 ottobre 2011

La resurrezione del mirto

Il mirto è "risorto"!
Qualche settimana fa ve lo avevo mostrato stecchito a causa dello spray antizanzare che mi ero spruzzata troppo vicino a lui. Constatato il decesso del vegetale, avevo messo il suo "cadavere" all'ombra: lo faccio sempre soprattutto con le piante arbustive, perchè molte volte parte dei loro tessuti sono ancora sani e possono rigermogliare. Come ha fatto il povero mirto:


Nuove foglie verdi e profumate. Grazie mirto, dovrei aver imparato la lezione...