domenica 22 maggio 2011

Maui - tra ibischi ed eucalipti arcobaleno


Aloha! Il primo post sui miei "viaggi botanici" voglio dedicarlo all'isola di Maui (Hawaii), dove, nella seconda metà di aprile, ho trascorso due settimane in luna di miele :-)
Pensate a tutti i luoghi comuni sulle isole Hawaii: sole, grandi onde oceaniche, tavole da surf, paddles, palme svettanti, collane di fiori, balletti di hula, Magnum PI... sì, là ho trovato tutto questo (tranne Magnum PI), e non solo.
Maui, come le altre isole dell'arcipelago cui appartiene, è un'isola di origine vulcanica, e possiede sia spiagge di sabbia chiara (come nella zona dove soggiornavo io, a Kaanapali) sia spiagge di sabbia scura o di ciottoli neri (soprattutto verso sud).
Visitando quest'isola, ho avuto l'impressione di trovarmi in uno scenario a metà strada tra due film: Un mercoledì da leoni, per lo spirito turistico "vivace" che contraddistingue comunque un po' tutte le spiagge americane (là scordatevi lo stile comodo tipo: ombrellone-sdraio-balera di Rimini); e Rapa Nui, per il paesaggio selvaggio e ancora intatto di certe zone, e così diverso, botanicamente parlando, dal nostro.

Il nord dell'isola è forse quello più frequentato dai turisti (prevalentemente americani; l'alta stagione per le Hawaii coincide con l'inverno, quando i turisti vengono a svernare qui mentre, nel resto dell'emisfero, fa freddo. Il clima però è costante tutto l'anno). A parte Lahaina e un paio di città come Kahului, non esistono veri e propri "paesi", ma piuttosto villaggi resort -alcuni veramente incredibili, bellissimi- di recente costruzione. Lahaina è uno dei rari luoghi dell'isola che può vantare un significativo centro storico, sorto intorno a Banyan Tree Square. Il banyan (baniano) in questione è un ficus benghalensis che fu piantato nel centro della piazza il 24 aprile 1873. Ho avuto la fortuna, il 24 aprile, di essere sull'isola e sono andata a vederlo nel giorno del suo compleanno: è un albero enorme che oggi copre tutta la piazza in cui cresce. Sotto la sua chioma, quel giorno avevano organizzato un mercatino di oggetti di artigianato, che ovviamente l'albero copriva per intero (nella foto qui sotto lo potete vedere in tutta la sua imponenza - o almeno immaginatela, la foto è microscopica...).

Il giardino del mio hotel raccoglieva grosso modo tutte le piante più diffuse nell'isola: ibischi di tutti i colori, monstera, plumeria, taro (corocasia esculenta, una spezia usatissima nella cucina hawaiiana), alocasia macrorrhiza, convolvoli, banane, heliconia, lantana, ginger (il cui profumo si sente solo se si stringe il fiore con la mano), amaryllis, bromeliastrelitia... non ho più fiato! Non parliamo di orchidee, i cui fiori là li mettono quotidianamente nei cocktail e li spargono sulla spiaggia per far felici i turisti. Insomma: in un comune giardino hawaiiano si può trovare una galleria di piante da far invidia ai nostri migliori orti botanici.

Le Hawaii sono, da decenni, terre di piantagioni di canna da zucchero e di ananas. Maui non fa eccezione, infatti è ancora ricca di queste coltivazioni. Qualche sorpresa botanica in più offre il sud dell'isola, dove, sulle pendici del vulcano (spento) Haleakala, si può incontrare il silversword, una specie di agave argentata, che pare discenda però dal girasole, e caratterizzato da una spettacolare fioritura; e l'eucaliptus arcobaleno, ovvero eucalyptus deglupta, dallo straordinario tronco colorato (se non sbaglio, in lingua locale lo chiamano wiliwili).

Se avete fatto caso, nella seconda foto del post si vede la classe di un corso di "lei making": hotel e centri commerciali organizzano spesso, durante la settimana, corsi gratuiti per imparare a confezionare le tipiche corone di fiori di plumeria (in lingua locale: lei). Se vi viene voglia di farvi un giro alle Hawaii, non perdete l'occasione di seguirne uno!
Mahalo!



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